Il tema è tornato di attualità con l’Industria 4.0 prima e la transizione digitale poi, ma la gestione informatica negli stabilimenti industriali e, più nello specifico, la gestione informatica a bordo macchina è sempre stata una criticità, sin dai tempi delle primissime soluzioni informatiche per l’industria.

I computer industriali riescono a rispondere perfettamente a queste problematiche grazie a una progettazione specifica adatta a resistere a tutte le sollecitazioni, sia elettriche sia di natura strettamente fisica, che rendono gli ambienti industriali particolarmente difficili per i dispositivi elettronici.

Garantire la sicurezza nei processi

La digitalizzazione dei processi produttivi, in particolare nel campo della produzione di processo, si presenta oggi come una necessità fondamentale, soprattutto per quanto riguarda l’osservazione delle normative di riferimento. Se nel settore del Food & beverage la tracciabilità alimentare non è un tema nuovo (la normativa di riferimento dell’Unione Europea è la 178/2002), nel settore farmaceutico importanti novità sono introdotte dalle nuove linee guida sulla tracciabilità del farmaco, con le Linee guida per la trasmissione dei dati v.5.9 che introducono criteri normativi ancora più stringenti.

La tecnologia, anche a bordo macchina, diventa indispensabile per poter generare, gestire e organizzare i dati necessari, anche e soprattutto per gli adempimenti normativi. In questo scenario i computer industriali costituiscono la soluzione ideale per implementare i sistemi di tracciabilità.

I computer industriali: progettati per resistere

Per capire meglio quali sono i vantaggi dei computer industriali, cominciamo dagli aspetti più evidenti, cioè quelli strettamente fisici e meccanici. Inevitabilmente gli ambienti industriali sono caratterizzati da tutte le contaminazioni che derivano dalla lavorazione: dalla semplice polvere all’umidità, arrivando fino alla presenza di agenti ossidanti o corrosivi. In ambienti come questi, un qualsiasi computer non progettato con particolari accorgimenti, anche di fascia alta o altissima, non può resistere a lungo: già a partire dal design del case, la presenza di prese d’aria non filtrate, ventole e fessure rende fin troppo facile l’ingresso e il deposito di materiali che, in breve tempo, ne compromettono il funzionamento.

I computer industriali, dal canto loro, beneficiano di una progettazione specifica a partire dal case. A seconda del modello e delle esigenze si possono avere prodotti con una semplice protezione antipolvere, fino ad arrivare ai livelli di protezione più alti.

Per esempio, il computer industriale all-in-one PPC-Z213 dispone della certificazione full IP69K che lo rende resistente anche all’esposizione diretta ai liquidi. Questo è possibile grazie al particolare design flat e soprattutto allo chassis realizzato in acciaio inossidabile AISI 316 anticorrosione.

Questo modello in particolare può essere sanificato e lavato come un normale equipaggiamento, il che lo rende particolarmente adatto ai contesti con requisiti igienici specifici, come il comparto del food&beverage, quello chimico e quello farmaceutico.

Ambienti difficili? Nessun problema

Un errore piuttosto comune nella scelta di un computer per l’industria, anche quando si tenga conto delle condizioni ambientali, è quello di fermarsi alle caratteristiche del computer senza tenere conto del contesto. Per esempio, se sia necessario collegarlo a una rete locale, a dispositivi esterni, a periferiche specifiche o a sistemi di monitoraggio. In tutti questi casi, infatti, è necessario tenere conto della tenuta dell’intero sistema, dove spesso i punti deboli sono i collegamenti fra i dispositivi.

Anche in questo caso, modelli come PPC-Z213 offrono un considerevole valore aggiunto grazie ai connettori di tipo M12, che permettono di conservare la resistenza agli agenti esterni, mettendo a disposizione allo stesso tempo tutta la connettività necessaria per il collegamento a periferiche e sistemi informatici centralizzati.

Da non dimenticare inoltre la temperatura operativa, che in questo caso si attesta nel range -20/+60°C, sufficiente anche per gli ambienti industriali più difficili.

Funzionalità specifiche per le esigenze dell’industria

Un altro elemento a favore dei computer industriali è senza dubbio la capacità di adattarsi alle esigenze operative che caratterizzano i processi produttivi. PPC-Z213, per esempio, è dotato di un lettore RFID integrato nello chassis, perfetto, per esempio, per la gestione di logistica e magazzino, ma non solo. Sono disponibili, infatti, numerose opzioni di montaggio: il sistema dispone di attacchi VESA, Wall Mount e Yoke (laterale) che gli permettono di essere utilizzato sia indipendentemente, per esempio grazie al supporto da terra, sia a bordo macchina attraverso supporti a “U” o braccia snodate.

Infine, la possibilità di estendere la connettività già presente attraverso WLAN e Bluetooth è garantita da uno slot mPCIe onboard, che permette di aggiungere questo tipo di periferiche senza intaccare la certificazione full IP69K.